"Avvicinatevi, vi prego, esaminate questo spettacolo che senza ombra di dubbio è una delle cose più belle, potenti e straordinarie di cui questo pianeta disponga... sono pietre o nuvole? Sono vere oppure è un sogno?"
Così le descrive Dino Buzzati, uno degli scrittori italiani più tradotti del mondo, ma prima di lui le Dolomiti hanno affascinato poeti come Carducci, Goethe, Hemingway, sono state immortalate nei dipinti di Tiziano e Mantegna, e scolpite nel legno da maestri del calibro di Andrea Brustolon, uno dei più originali scultori e intagliatori del barocco, che Honoré de Balzac definirà nel 1847 le Michel-Ange du bois, il Michelangelo del legno.
Un immenso patrimonio storico culturale e paesaggistico ambientale che nel 2009 l’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità. I nove sistemi montuosi che compongono le Dolomiti comprendono infatti una serie di paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza. Le loro cime, spettacolarmente verticali e pallide, sono la rappresentazione ideale di quanto la natura possa essere scultorea e perfetta.
"Queste montagne possiedono un complesso di valori di importanza internazionale per le scienze della Terra. La quantità e la concentrazione di formazioni carbonatiche estremamente varie è straordinaria nel mondo, e contemporaneamente la geologia, esposta in modo superbo, fornisce uno spaccato della vita marina nel periodo Triassico, all’indomani della più grande estinzione mai ricordata nella storia della vita sulla Terra. I paesaggi sublimi, monumentali e carichi di colorazioni delle Dolomiti hanno da sempre attirato una moltitudine di viaggiatori e sono stati fonte di innumerevoli interpretazioni scientifiche ed artistiche dei loro valori". (UNESCO, Comitato per il Patrimonio mondiale – Siviglia, 26 giugno 2009)